Emidio di Ascoli è stato un vescovo romano, venerato come martire cefaloforo dalla Chiesa cattolica.
Nacque a Treviri nel 273 da una nobile famiglia pagana. A 23 anni, ricevuto il battesimo, Emidio iniziò a studiare le Sacre Scritture, diventando un ottimo predicatore e suscitando le ire dei pagani. A causa della persecuzione di Diocleziano dovette fuggire a Roma dove trovò rifugio presso un certo Graziano. Qui gli vennero attribuite molte guarigioni miracolose (tra cui la figlia paralitica dello stesso Graziano), tanto che il popolo lo credette la reincarnazione del dio Esculapio. Esculapio era una divinità dalla mitologia greca, molto adorata dal popolo.
L’ultimo miracolo compiuto da Emidio, prima di essere decapitato, narra di un angelo che in sogno invitò Emidio e i compagni a recarsi da papa Marcello, a Roma. Il papa Marcello ordinò Emidio vescovo di Ascoli, città ancora pagana, dove iniziò la sua predicazione.
Il governatore Polimio lo fece chiamare invitandolo a sacrificare agli dei senza ottenere risposta. Data la giovane età di Emidio il governatore anziché arrestarlo gli diede alcuni giorni per riflettere ed Emidio ne approfittò per predicare e per compiere una guarigione miracolosa che convertì moltissimi ascolani. Il governatore Polimio lo richiamò per ottenere il sacrificio agli dei e credendolo incarnazione del dio Esculapio, gli promise in matrimonio la propria figlia Polisia.
In un incontro con la stessa, Emidio la porta a conversione e dopo pochi giorni la battezza nelle acque del Tronto. Nella borgata Solestà battendo la roccia come Mosè, Emidio fa scaturire una fonte di acqua limpida dove battezza più di mille ascolani. Polimio, infuriato, ordina l’arresto della figlia, che riuscirà a fuggire sul Monte Nero. Ordina anche la decapitazione di Emidio, durante la quale avvenne l’ultimo miracolo del santo, che invece che stramazzare al suolo raccolse il proprio capo e camminò fino al monte morendo nell’oratorio che aveva costruito lui.
Era il 5 agosto 309, i fedeli seppellirono Emidio nella grotta sottostante l’oratorio e assalirono il palazzo di Polimio abbattendolo.
Nel 1703 un violento terremoto sconvolse le Marche ma non colpì la città di Ascoli, si dice protetta dal suo patrono, che è invocato oggi a protezione dai terremoti. In seguito a questo episodio la città di Ascoli eresse nel 1717 una chiesa dedicata al santo e il cui interno è appunto la grotta dove Emidio morì e dove secondo la leggenda fu trovato il sepolcro del santo ricoperto di basilico.
La sua festa per la Chiesa cattolica ricorre il 5 agosto.
Il nostro Emidio cerca di stabilire il danno che le vibrazioni del terremoto hanno apportato agli stabili, controlla lo stato della struttura prima e dopo il terremoto. Sant’Emidio li protegge. A nostro avviso, un ottima squadra :).